Come funziona una fossa biologica?

La fossa biologica è un sistema che serve a consentire l’eliminazione delle acque reflue delle abitazioni. Solitamente è composta da una botola nella parte superiore per la manutenzione  ed è costruita in diversi materiali come calcestruzzo, plastica o vetroresina. Esistono due tipi di fosse biologiche: quella tradizionale, che è allacciata alla rete delle fognature pubbliche, e quella detta fosse Imhoff, che si utilizza per consentire lo smaltimento delle acque reflue in luoghi che si trovano lontano dalle fognature.

Nella fossa biologica i liquami vengono separati dalle parti solide tramite delle paratie posizionate al suo interno che filtrano parzialmente tutti i liquidi provenienti dalle case. Quando il tubo in uscita del liquido raggiunge un determinato livello, defluisce mantenendo costante il livello dei liquidi all’interno della vasca. Quindi solamente le parti liquide confluiscono nelle fognature.

La fossa biologica è anche dotata di un tubo detto sfiato, che permette ai gas che ristagnano nella vasca di fuoriuscire senza ristagnare al suo interno. Lo sfiato in genere finisce sui tetti degli edifici in modo che i cattivi odori non vengano percepiti. Il sifone invece è il tubo che evita ai gas di scarico di ritornare indietro verso l’abitazione attraverso le tubature. In genere è un tubo con una curva inclinata a 90 gradi la cui entrata si trova sotto il livello di riempimento della fossa.

Una volta che la fossa biologica si è svuotata, si riempie in pochissimi giorni ma questo non vuol dire che debba essere considerata piena. La pienezza della fossa biologica, infatti, si valuta sulla base della densità del liquido che contiene e che diventa sempre più denso proprio grazie all’azione delle paratie che fanno defluire solo le parti liquide. Quando il contenuto della fossa diventa denso al punto che la fossa stessa potrebbe smettere di funzionare correttamente è il caso di effettuare uno svuotamento, manovra che va fatta eseguire da ditte specializzate.