Potature: il momento giusto per ogni tipo di pianta
La potatura è una pratica fondamentale per mantenere le piante in salute, favorire la crescita e migliorare l’estetica del giardino. Tuttavia,...
Leggi tuttoUn guizzo catturato con la coda dell’occhio, un tenue rumore o scalpiccio… così ci rendiamo conto, non senza una buona dose di preoccupazione, che nella nostra casa, nella nostra azienda, insomma nei luoghi dove abitiamo o lavoriamo hanno fatto la loro comparsa i topi.
Questi roditori sono prevalentemente di tre specie – rattus norvegicus o “di fogna”, ratto rattus o “dei tetti”, mus musculus o “domestico” – e hanno una grande capacità di adattarsi nell’ambiente, già alterato dall’uomo per soddisfare le proprie esigenze e migliorare la qualità della vita. Inoltre, se non ostacolati, grazie alla loro velocità di proliferazione, raggiungono in poco tempo un numero spropositato di esemplari in una stessa colonia.
Pulci, pidocchi, acari dei topi possono innescare temibili malattie nell’uomo, come la leptospirosi, la salmonellosi e le rickettsiosi. Sono anche portatori di germi patogeni in grado di contaminare oltre agli ambienti anche gli alimenti. Insomma, i ratti sono considerati molto pericolosi sia per gli uomini che per gli altri animali tanto che, in Italia, abbiamo una Legge, la n. 82 del 25/01/1994, che regolamenta le attività di disinfestazione e derattizzazione.
Il requisito richiesto per poter operare nel settore della derattizzazione, oltre la regolare iscrizione all’Albo delle Imprese, è quello di prevedere, all’interno della propria azienda, la figura di un responsabile tecnico – laureato o quantomeno diplomato – competente in materia di biologia, chimica, agraria o simili. Oppure essere in grado di documentare un’esperienza di almeno tre anni in aziende che si occupano appunto di derattizzazioni.
In epoca più recente, la derattizzazione ha cambiato “volto”: se prima si utilizzavano esche avvelenate, oggi si privilegiano sistemi più ecologici anche per non correre il rischio che persone o altri animali ne rimangano vittime!
Noi della Italservizi ci vantiamo di essere stati una delle prime aziende ad utilizzare dei metodi naturali per eseguire le derattizzazioni. Uno su tutti, lo speciale apparecchio Ekomille, che può catturare e contenere anche un centinaio di topi, che possiamo fornire in comodato d’uso per un intero ciclo di disinfestazione, cioè circa quattro mesi. Con questo sistema, i nostri operatori riempiono delle mangiatoie con semi di girasole dopo aver applicato sulla parte superiore un grasso allettante per i roditori. Quando si avvicineranno per mangiare, si attiverà un sensore che farà aprire una botola e i topi cadranno nella parte inferiore dell’apparecchio. Qui troveranno la morte per annegamento in una miscela di acqua e un liquido a base alcolica che, conservata in questa parte dell’apparecchio, oltre a narcotizzarli, ne rallenta la decomposizione. Saranno poi i nostri operatori, ogni due settimane, a provvedere allo svuotamento e allo smaltimento, il tutto compiuto secondo le normative vigenti.
Ove possibile, e comunque sempre con l’autorizzazione del Ministero della Salute, si possono utilizzare anche esche rodenticida, ma solo se inserite in apposite “gabbie” situate lungo i muri perché sfruttano l’abitudine dei topi di camminare rasente le pareti, e che non permettono l’accesso ad altri animali.